Il Tavolo di Lavoro sulle competenze del Progettista sociale
A cinque anni dalla costituzione della nostra associazione, nata proprio per strutturare una comunità di professionisti della progettazione sociale, il compito di mettere mano alla definizione della figura del “progettista sociale” e delle competenze che lo caratterizzano ci è parso non più rimandabile.
Dobbiamo costatare che, al di fuori di APIS e del nostro impegno associativo, poco o nulla si fa per formulare e riconoscere la funzione che il progettista sociale esercita nei contesti e comparti organizzativi in cui opera: pubblica amministrazione ed enti locali, associazionismo, cooperazione sociale, volontariato, filantropia istituzionale e privata.
La Legge 14 gennaio 2013, n. 4 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” introduce in tale contesto importanti novità, e schiude alcune opportunità che come APIS abbiamo deciso di indirizzare con forza e convinzione. Per la prima volta in Italia si riconosce infatti il ruolo delle associazioni professionali finalizzate a rappresentare quei professionisti le cui attività non rientrano in alcun regime ordinistico o albo, assegnando loro il compito di provvedere a una definizione della figura professionale, sino a farsi promotrici in collaborazione con UNI di specifiche norme tecniche sulla professione, a maggior tutela di quanti usufruiscono dei servizi professionali degli associati.
Ma se pure questa legge non esistesse ci saremmo dovuti attivare, proprio in quanto prima e ad oggi unica associazione di rappresentanza di quanti operano nel campo della progettazione di intervento sociale. È infatti comunque per noi indispensabile:
- Qualificare le competenze dei soci, identificando preliminarmente i livelli di perfezionamento raggiunto. Tale preliminare identificazione è indispensabile almeno per caratterizzare il socio “in ingresso” in qualità di socio ordinario o di socio in formazione, come il nostro statuto sociale sin dall’inizio dispone.
- Accompagnare lo sviluppo e la formazione permanente dei soci, individuando percorsi differenziati in base al grado di perfezionamento professionale raggiunto.
- Conferire vantaggi professionali a quei soci che si sottopongono volontariamente ad un assessment delle competenze – inizialmente interno – consentendo loro di dichiarare oltre all’appartenenza ad APIS con relativo utilizzo del marchio associativo anche il livello di professionalizzazione maturato e riconosciuto dall’Associazione.
- Sviluppare un’identità professionale specifica del progettista sociale, per proporre una funzione che svincoli la prestazione dal semplice recupero di risorse finanziarie e che ne sottolinei il valore all’interno dei processi di partecipazione e di produzione di utilità pubblica, uscendo dalle logiche di mercato.
Ecco perché abbiamo attivato nel 2014 un Tavolo nazionale di lavoro, il cui scopo era elaborare una definizione e descrizione delle competenze strategiche del progettista sociale e una loro preliminare classificazione, identificandole anche per output o risultato prodotto.
Il Tavolo, aperto alla partecipazione volontaria dei soci, è stato coordinato dal Presidente del Comitato scientifico Jamil Amirian, e assistito da una segreteria scientifica composta da Annaleda Mazzucato e Antonio Finazzi Agrò. Hanno partecipato al Tavolo i soci:
- Danila Giaffreda
- Luigi Pietroluongo
- Aldo Zappulla
- Marta Cappelletti
- Federico Maggiora
- Maria Fanzo
- Ruggiero Antonino.
In questo momento il progetto è in fase di “test”:
- il 22 novembre 2014 è stata inviata a tutti i soci la griglia di descrizione , classificazione e analisi delle competenze in formato di questionario (scaricalo qui), con la richiesta di attribuire a ciascuna delle 31 competenze del progettista sociale un valore in una scala da 1 (fondamentale) a 5 (del tutto inutile). I soci sono invitati a trasmettere i propri elaborati entro il 19 dicembre 2014 via posta elettronica a info@progettistisociali.it
- Contemporaneamente la segreteria e i partecipanti al Tavolo hanno avviato una fase di somministrazione del medesimo questionario a rappresentanti delle classi di portatori di interesse della professione del progettista sociale: committenti, clienti, beneficiari, ecc.
- Entro gennaio 2015 sarà completata l’integrazione e l’elaborazione dei dati, e quindi pubblicato il framework definitivo delle competenze del progettista sociale.
Questo importantissimo progetto nazionale avrà questi impatti:
- Confluirà nel Tavolo attivato presso UNI – Ente Italiano di Normazione per lo sviluppo e pubblicazione di una Norma sulla professione del progettista sociale;
- Costituirà la base e l’indirizzo dei Piani di formazione annuali che saranno adottati nei prossimi anni;
- Offrirà un punto di partenza per lo sviluppo di un sistema di certificazione delle competenze.